Quattro metri quadrati aperti sull’infinito, come un taglio di Fontana: a Perugia un’edicola abbandonata riprende vita tra spazio artistico e libreria. Davanti alla chiesa di Sant’Ercolano nel centro storico un’edicola che è lì dai primi del 900 è ridiventata giovane e si è trasformata in qualcosa che non è più un’edicola. Non fate brutte figure quando andate lì, non chiedete i biglietti del tram (anzi dell’autobus) e non cercate l’ultimo libro uscito da Feltrinelli, ‘chè tanto non trovate né gli uni né l’altro. Del resto lo dice l’insegna: ATTENZIONE, QUESTA NON E’ LA FELTRINELLI. Un po’ come Non è la Rai di quel geniaccio di Boncompagni.
Nell‘Edicola 518 ci sono solo riviste, libri d’artista, carte anarchiche, fanzine e libri pubblicati da case editrici indipendenti di tutto il mondo.
Edicola 518 è nata nel giugno 2016 grazie all’intraprendenza di Antonio Brizioli, Antonio Cipriani, Valentina Montisci e Kristina Borg che, di fronte alle enormi difficoltà di distribuzione di libri e pubblicazioni periodiche indipendenti, hanno deciso di fare da sé. E, non contenti, hanno osato l’impossibile, che a livello di distribuzione e vendita fa rima con la parola poesia. Questa è la novità del 2023, nel senso che Edicola 518 da quest’anno aumenta l’offerta e propone una selezione di titoli, sia nazionali che internazionali, di editori specializzati che pubblicano non solo anche gli esordianti, ma magari pure quella poesia che non sfonda il muro del gusto moderno e accettato, facendo diventate l’isola letteraria davanti alla chiesa di Sant’Ercolano in Perugia la prima edicola poetica d’Italia. Ricordando l’impeto dei giovani futuristi di una volta, ci piace pensare ai creatori di questo progetto culturale unico in Italia come a quei “giovini vogliosi di universalità” che hanno tentato l’impresa apparentemente impossibile non solo di tallonare i colossi della grande distribuzione, ma addirittura di farlo anche con l’arma della poesia. Buona vita!
