martedì, Maggio 14, 2024
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La figura del Leader: Meloni candidata all’Europee

La figura del Leader politico ha subito negli ultimi circa 10 anni una grande evoluzione.

È nata una eccessiva personalizzazione della politica, tanto che non si comprende più se ci si confronta con un politico o con un influencer. Basti pensare a cosa è accaduto oggi: il Presidente del consiglio Giorgia Meloni si candida in tutte le circoscrizione per l’Europee 2024.

Lo slogan: “Scrivete solo Giorgia, perché io sono una di voi”.

Facciamo un passo indietro e proviamo a comprendere come si è trasformata l’immagine del politico.

Prima di tutto, la rapidità della diffusione dei social media ha imposto ai partiti politici ed ai loro Leader la necessità di crearsi uno spazio di sopravvivenza mediatica, tramite cui essere “always on”, cioè in costante contatto diretto con i propri follower.

L’ambiente mediatico “eterogenico” in cui i soggetti politici devono emergere è estremamente competitivo, sovraffollato, esposto a repentini cambiamenti dell’umore e dell’emotività dell’elettore.                                                                                  Questa scena pubblica apre una prospettiva inedita per il Leader, come abbiamo visto, che è chiamato ad assumere una nuova visione di se stesso e delle proprie competenze politiche.  Un processo progressivo che consente una riorganizzazione della diffusione dell’idea, o utopia, di una possibile democrazia digitale diretta e l’adozione di forme di partecipazione e consultazione online.

In quest’ottica viene estesa la diffusione dei messaggi e favorita l’accessibilità ai contenuti, che diventano di conseguenza anche più frammentati e rivolti a segmenti specifici di pubblico. I nuovi media ripropongono in chiave moderna quello che un tempo accadeva nel bar del paese: un salotto popolare dal quale si discuteva delle idee politiche del momento.

Nell’universo digitale, il flusso di informazioni e discorsi in cui i cittadini definiscono e consolidano le proprie convinzioni politiche è ininterrotto. Un luogo democratico che richiama alla mente la “sfera pubblica” in cui i cittadini discutono di ciò che concerne la vita di tutti.

Tuttavia, “in Rete l’opinione o il commento di un utente valgono quanto quelli di un soggetto istituzionale e sono in grado di creare conseguenze ed effetti altrettanto importanti, soprattutto se ripresi dai media ufficiali”.

Tornando alla questione che vede protagonista Giorgia Meloni, con la sua permanente politica, è oggi la influencer più seguita in Italia se si pensa alla sua comunicazione diretta, semplice e chiara.

La Meloni, tuttavia, ha spesso dimostrato una capacità di trarre vantaggio da un buon “linguaggio popolare” da avvicinarla agli elettori come “una di loro“.

Un personaggio che la ha condotta ad essere oggi Presidente del consiglio, proprio per aver sempre gestito le parole su una linea sottile tra il ‘reale e l’utopico‘.

Oggi l’obiettivo di candidarsi all’Europee ha poco di politico, visto che non andrà a fare l’Europarlamentare ma bensì resterà a Roma, ma sembra molto una macchinazione per portare voti a coloro che rappresenteranno l’Italia, che noi ovviamente non avremmo votato e in più crescerà la sua immagine di star politico, soprattutto conferma che si fa sempre quello che hanno fatto i nostri avversari…

Senza dubbio: “Usare il nome Giorgia, un escamotage di FdI per evitare che il voto venga annullato”.

Tuttavia, strumentalizzare un nome per oscurare la mancanza di idee politiche ma soprattutto di politici è diventato normalità per gli “idoli politici” Italiani.

Ne vedremo delle belle!

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