lunedì, Maggio 20, 2024
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Bimba di 11 anni visitata 30 volte, non trovano nulla: aveva un cancro al cervello

di Walter Pachino 

Una storia toccante sta emergendo dal Regno Unito, dove una bambina di 11 anni di Northampton è stata diagnosticata con un tumore cerebrale di oltre tre centimetri dopo anni di visite mediche per disturbi apparentemente minori.

L’hanno visitata 30 volte e nessuno si è mai accorto di niente, finché non è stato (quasi) troppo tardi: è la storia della figlia 11enne di Imogen Darby, una donna inglese che ha voluto raccontare la storia che ha coinvolto la sua famiglia e che ancora non si è conclusa. La madre della bambina, Imogen Darby, ha raccontato la lotta della sua famiglia, che ha avuto inizio durante la pandemia di Covid-19. La figlia ha iniziato a manifestare sintomi come nausea e forti mal di testa, ma i medici hanno inizialmente attribuito questi disturbi a problemi allo stomaco e ad altri fattori minori.

Non camminava e non stava in equilibrio: a quel punto hanno trovato il tumore

Nonostante siano state effettuate ben 30 visite mediche in tre anni, comprese visite dal medico di famiglia e al pronto soccorso, il tumore non è stato individuato fino a quando le condizioni della bambina non si sono drasticamente aggravate, influenzando la sua capacità di camminare e il suo equilibrio. Solo allora è stata effettuata un’indagine più approfondita che ha portato alla scoperta del tumore al cervello.

La madre ha espresso frustrazione per il fatto che, nonostante i sintomi persistenti e la loro preoccupazione crescente, i medici non hanno preso in considerazione la possibilità di un tumore cerebrale prima che la situazione della bambina si fosse aggravata così drasticamente.

La storia della piccola ha attirato l’attenzione dei media britannici, sollevando interrogativi sulla tempestività delle diagnosi e sull’efficacia del sistema sanitario nel riconoscere i segni premonitori di malattie gravi.

Dopo l’intervento chirurgico per rimuovere il tumore, la bambina si sta riprendendo e dovrà sottoporsi a controlli regolari nei prossimi mesi. Tuttavia, la sua famiglia spera che la loro esperienza possa portare a una maggiore sensibilizzazione sui sintomi del tumore cerebrale nei bambini e sull’importanza di un’indagine approfondita di fronte a sintomi persistenti e preoccupanti.

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