domenica, Maggio 5, 2024
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Distinguersi … Dipende!

 

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Sostenere una causa a oltranza, talvolta non è indice di coerenza, piuttosto rivela una caparbietà di chi si ostina a farlo a ogni costo. Tale atteggiamento può arrivare a generare ulteriori complicazioni la dove esse sono già numerose.

La premessa si riferisce a quanto è accaduto martedì al Parlamento Europeo. Era al voto, tra gli altri punti all’ ordine del giorno, la ripresa di validità del Patto di Stabilità. È stato rilanciato come è risultato dopo una lunga e non facile rivisitazione, per aggiornarlo al tempo attuale. La lungaggine del suo adattamento alla UE che sta funzionando attualmente, dopo la pandemia e stretta in mezzo a due conflitti, entrambi al calor bianco, è stata dovuta all’impegno non comune occorso per trovare un compromesso tra il debito pubblico corrente e quello aumentato dalla presa in carico, da parte di ciascuno dei paesi che la compongono, di una quota della spesa di sostegno ai paesi offesi dalle armi.

Tale aggravio non era nemmeno ipotizzabile fino a qualche mese prima dello scoppio dei due conflitti. È importante sottolineare che della rappresentanza italiana al Parlamento UE solo tre componenti hanno votato a favore della reintroduzione del patto.

Viene fuori con facilità che in molte situazioni, in ogni organismo pubblico o privato, arrivano momenti che necessitano, non solo formalmente, ma anche nei fatti, della coesione totale dei componenti. Qualcosa di simile all’ordine di scuderia. Poiché non si sa niente su quando le armi saranno riposte, si conosceranno presto le implicazioni che seguiranno per il bilancio del Paese. Esso è tra i più afflitti nella UE da eccesso di debito pubblico. Volendo fare al momento un fermo immagine del sentiero di sviluppo e del suo supporter, quello di crescita, non sarà difficile realizzare che per il Paese sono dietro l’angolo varie ipotesi di stallo. Anche se è remota la probabilità che tale vocabolo non sia compreso al volo, sarà bene ribadire che esso di norma indica la perdita di potenza, pressochè improvvisa, dei motori di un aereo in quota e il suo precipitare senza scampo. Il dado è stato ormai tratto e tra breve si potrà assistere alle reazioni. Per restare in argomento, sempre martedì, a Roma, il Governatore della Banca d’ Italia, Fabio Panetta, in occasione del conferimento della laurea Honoris Causa conferitagli dall’Università Roma 3, ha tenuto una Lezione Magistrale su quella che dovrebbe diventare la Casa Comune in tempi brevi.

Premesso che ha usato un modo di espressione particolarmente efficace per trasmettere il proprio pensiero, ha redatto il suo discorso con una modalità che è tipica dei matematici. Come a dire, rendendo noto il traguardo da raggiungere, quale sia il percorso giusto da compiere.

Di conseguenza, aspirando la UE a diventare una superpotenza come le altre già consolidate e operanti, deve raggiungere alcuni obiettivi non solo basandosi sulle realtá di ciascuno dei paesi che la compongono, ma di un’ identità e un’ autonomia proprie. In sintesi dovrà gestire, senza alcuna riserva nè condiziomamenti, un sistema fiscale, uno finanziario e un apparato difensivo, a prescindere o sostituendosi alle corrispondenti realtà nazionali. Di conseguenza quella che per ora é un prototipo di federazione, compiuti i passi appena accennati, disporrebbe di un sistema creditizio in grado di emettere titoli di debito della stessa UE, incassare imposte e tasse a prescindere da quelle nazionali e potrebbe contare su un sistema di difesa alternativo a quelli di ciascun paese, cioè soprannazionale. Da tali argomentazioni avrà tratto conforto il Professor Mario Draghi, presente in aula, che ha occupato in precedenza la poltrona del Governatore Panetta in Via Koch.

L’ex Premier è stato incaricato dalla Commissario Von der Layen di effettuare un esame dello stato dell’ Unione, seguito da una forma di istruzioni per l’uso per dare una sterzata alla operatività attuale. La parte di quella indagine che è già nelle mani della Signora Commissario contiene molte considerazioni in comune con la Lectio descritta prima. È fuor di dubbio che, quanto prima, sarà necessario ultimare l’Edificio Europa. Proprio ieri è ricorso il ventesimo anniversario dell’ingresso contemporaneo di dieci paesi nella Casa Comune. Altri sono poco lontani dall’ entrare in quel novero, al fine di raggiungere quanto enunciato in apertura di questa nota. Per concludere la stessa, si potrebbe solo aggiungere che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Il resto avverrà di conseguenza.

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