domenica, Maggio 19, 2024
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La Russia sta preparando un’ altra “esercitazione militare speciale”, questa volta di tipo diverso

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Se una formula prova a sostituire un brutto termine, potrá trarre in inganno le prime volte. Di seguito, la nuova formulazione sarà collegata senza esitazione al termine aberrato.

Da qualche parte dell’ immaginario contenitore della guerra nucleare, più volte minacciata dal Cremlino al resto del mondo, è scritta una semplice ma efficace indicazione: Maneggiare con Cura. Se poi quella esercitazione sarà svolta, come due anni fa, ai confini con l’Ucraina, non è difficile immaginare cosa sia realmente in preparazione in quella grande fornace che è diventato il Nord Est dell’ Europa. Spostando l’osservazione, fino a ora non proprio adeguata, verso quanto sta succedendo ormai dappertutto nel paese invaso, i mezzi dell’ informazione comincia ora a raddrizzare il tiro. Hanno cioè iniziato a dare notizie più dettagliate anche sull’evoluzione del cambiamento annunciato. Le stesse vertono su come stiano procedendo, oltre alle azioni di guerra tradizionale, i preparativi di un evento nucleare. Per non mettere il carro davanti ai buoi e sforzandosi per credere che la situazione possa ridimensionarsi, può essere utile cercare di capire almeno le dimensioni del pericolo per l’Ucraina. Le testate nucleari che la Russia starebbe spostando ai confini con quel paese sono molto più potenti delle bombe che distrussero Hiroshima e Nagasaki messe insieme. Dopodiché non resta altro da fare se non seguire gli sviluppi. Intanto è opportuno fare attenzione che quanto sta bollendo in casa propria, il Paese, non venga tolto dal fuoco prima che arrivi al giusto punto di cottura o che arrivi prossimo a bruciarsi. Nonostante in Italia e anche negli altri paesi della UE l’attività di presentazione e promozione degli stessi candidati e dello schieramento politico di provenienza è quasi a regime, sono diverse altre le situazioni che meritano di essere approfondite e che possono aiutare le massime cariche dello stato in trasferta. Più precisamente a Washington, dove il Capo dello Stato Mazzarella è arrivato l’altroieri e ha giá parlato all’ONU. Ha raccolto parole di apprezzamento per l’Italia espresse dal Segretario Generale di quella organizzazione Antonio Guterrez per l’opera che l’ Italia da tempo sta svolgendo all’ interno della stessa. È stato poi ricevuto da diverse delegazioni di Italiani che vivono e lavorano in quel continente e la missione si è conclusa Ieri sera. Nelle stesse ore la Premier Meloni ha fatto un salto a Tripoli, giusto per rendersi conto di come stia procedendo in loco l’avvio del Piano Mattei. Sarà bene per ora aggiornare lo stato dell’ arte di uno dei tanti problema del Paese, probabilmente il più importante del Paese, il debito pubblico .Il BTP poliennale appartenente alla serie Valore, ormai alla quarta emissione in pochi mesi, sta incontrando il gradimento dei risparmiatori, soprattutto quelli piccoli e nazionali. Questa emissione, come le altre della stessa serie, è stata sostenuta da una sapiente quanto ben comprensibile campagna di informazione, soprattutto nella versione comparsa in TV. In tal modo quel titolo sta ricevendo una domanda che, per ora, supera l’offerta moltiplicata per dieci. Tutto ciò non deve indulgere alla auto glorificazione di quel risultato che, in pratica, significa che la fiducia degli italiani verso il Paese è ricominciata a crescere. È innegabile che gli investitori stranieri sono molto sensibili a questi segnali. Volendo intendere che chi osserva da fuori quel modo di agire, è propenso a credere che la fiducia accordata dagli Italiani a quei prodotti finanziari sia condivisibile e quindi si può dare credito all’ intero sistema Italia. Di conseguenza sia il Primo Cittadino che la Capo del Governo, nelle trasferte accennate innanzi, stanno viaggiando con il vento a favore. La chiusura delle osservazioni non basta a tirar su il morale. C’è un altra variabile, del tutto esogena, che mina sempre più da presso ogni ipotesi di raddrizzamento della situazione. La stessa stà per arrivare a colpire il mondo. Nel caso in specie, quello del comportamento della Russia verso l’Ucraina, ha tutti i requisiti per trasformarsi da dramma in tragedia.

La conclusione è che al momento si può fare ben poco perchè la Ragione ritorni a giocare il suo ruolo.

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