domenica, Maggio 19, 2024
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Liguria, il governatore Giovanni Toti ai domiciliari. Arrestati manager e imprenditori

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della Guardia di Finanza.

L’accusa è di corruzione. Misure cautelari anche per manager e imprenditori. Tra gli arrestati l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore del porto Aldo Spinelli. Decine di perquisizioni in corso. Secondo quanto sta emergendo, l’inchiesta della Procura ligure è legata alle elezioni regionali del 2020. Altre 9 persone, fra cui Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, sono state raggiunte da misure cautelari ed è stato eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di alcuni imprenditori. La commissione parlamentare Antimafia ha chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta.

Ordinanza cautelare notificata a Toti in hotel a Sanremo

L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata dalla Guardia di finanza al governatore Giovanni Toti in un hotel di Sanremo. Il governatore stamani avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa. Secondo quanto appreso, diversi uomini della Guardia di finanza hanno atteso il governatore, dandogli il tempo di prepararsi. Quando è sceso l’hanno accompagnato all’esterno dell’hotel dove si trovavano le auto d’istituto. In mattinata poi la GdF ha cominciato una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Toti, alla presenza dello stesso governatore. Perquisizioni in corso anche negli uffici del Consiglio regionale.

Chi sono le persone coinvolte

Come spiega il comunicato della Procura della Repubblica di Genova, Direzione Distrettuale Antimafia, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari (coercitive ed interdittive) personali e reali emessa oggi dal gip del Tribunale di Genova, su richiesta della Procura depositata il 27 dicembre scorso nei confronti del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini, già presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, dell’imprenditore Mauro Vianello, del consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada; e di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione. Gli altri destinatari dell’ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici. Signorini, indagato per corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, è destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere, mentre per Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari per gli stessi reati.

Le misure cautelari

Ad Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, per il quale sono scattati gli arresti domiciliari, è contestata la corruzione nei confronti di Signorini e di Toti. Per l’imprenditore Roberto Spinelli, al quale è contestata la corruzione nei confronti del presidente della Regione, è stata disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale. Stessa misura cautelare per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini; per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, cui viene contestato lo stesso reato nei confronti di Toti. Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari per ‘corruzione elettorale’, aggravata dall’ipotesi che il reato sia stato commesso per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova. Cozzani è indagato anche per corruzione per l’esercizio della funzione. Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, sono destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, con l’accusa di corruzione elettorale aggravato. Lo stesso reato è contestato a Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell’ambito dell’inchiesta è indagato anche l’editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull’emittente televisiva. @sky

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