martedì, Maggio 7, 2024
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SALERNO – MEDICI SOSPESI IL CASO AL RIESAME

 LA PROCURA: COSCIONI FUORI DA AGENAS

Garza in corpo dopo intervento al cuore: 5 medici interdetti dalla professione a Salerno.

Paziente morto e Coscioni sospeso, Polichetti lo difende: “Stop alla macchina del fango”.

Si definisce “basito” il Direttore Generale, Vincenzo D’Amato, in merito alla sospensione del dottor Enrico Coscioni: “Resto alquanto basito dell’emanazione di questo forte provvedimento che scaturisce da un quadro indiziario giudicato dal GIP ‘grave’, e che coinvolge il dottore Enrico Coscioni, Direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, e ben altri 4 medici di questa Azienda.

Mi auguro che i cinque sanitari indagati, siano ascoltati al più presto, e riescano a chiarire la propria posizione, fornendo ulteriori elementi utili alle indagini e che l’intera vicenda, al momento ancora in fase istruttoria, possa essere definita al più presto.

È altresì evidente che il dispositivo non può non ripercuotersi sulle attività di cardiochirurgia per le quali il Ruggi è a tutt’oggi, struttura di rilievo nazionale, alla quale gli assistiti, provenienti non solo dall’ambito provinciale, continuano a rivolgersi con fiducia”, ha sottolineato D’Amato.

L’appello del professore Mario Polichetti, coordinatore provinciale del comparto materno-infantile della Uil Fpl Salerno.

Il professore Enrico Coscioni è una figura di riferimento per la sanità salernitana, e ci auguriamo che possa tornare presto a svolgere il suo ruolo di primario nel dipartimento di Cardiochirurgia. Riconosciamo il suo impegno e la sua competenza che hanno contribuito in modo significativo al miglioramento della qualità delle cure nella nostra provincia.

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Gip del Tribunale di Salerno ha confermato l’interdizione dalla professione medica per 12 mesi per il dottore Enrico Coscioni (direttore del dipartimento di Cardiochirugia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona).

Lo stesso vale per i cardiochirurghi Gerardo Del Negro (nove mesi) e Francesco Pirozzi (sei mesi), e l’anestesista Pietro Toigo (nove mesi). Revocata la misura invece per il chirurgo vascolare Aniello Puca.

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