martedì, Maggio 7, 2024
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Sanità negata nella Regione di sinistra, lo scandalo smascherato da “Fuori dal coro”

di Gabriele Angeini

Li hanno chiamati CAUCentri di assistenza e urgenza, e li hanno presentati come la nuova frontiera della Sanità in Emilia Romagna, la regione governata dal presidente del Pd Stefano Bonaccini e dove fino a poco tempo fa ricopriva l’incarico di assessore l’attuale segretaria dem Elly Schlein. A questi Cau “Fuori dal coro” ha dedicato una delle sue inchieste per capire come funzionano e, soprattutto, se funzionano. Nel servizio “Ladri di salute: Emilia, esami impossibili nei nuovi centri” andato in onda su Rete4 nella puntata del 24 aprile, si spiega come questi centri sono nati per sostituire i pronto soccorso per emergenze mano gravi. Il problema, però, è che in realtà non funzionano. Spiega l’autore del servizio Tommaso Mattei: “Sono già oltre 30 i Cau inaugurati in Emilia Romagna negli ultimi mesi, e altrettanti dovrebbero sorgere presto, con un notevole esborso di soldi”. Ma cosa dovrebbero fare i Cau? Esami del sangue, piccole suture, radiografie ed ecografie. Mattei si reca in uno dei centri dicendo che sua nonna dovrebbe fare un’ecografia. Risposta? “Non la facciamo, non abbiamo l’ecografo”.

bonaccini

Stessa storia a Budrio. Una Tac? “No, qua la radiologia non c’è, non facciamo Tac”. E a Casalecchio? Qui la scusa di Mattei è che il figlio si è fatto male giocando a pallone e deve fare una radiografia. Risposta? “Qui non c’è possibilità di farla. Ne possiamo fare solo 5 al giorno“. Quindi se arrivi in tempo bene, altrimenti ti attacchi. Ma la testimonianza più bella è quella di un Cau dove hanno sì comprato i macchinari, ma senza prendere le misure della porta. Così, come spiega nel servizio un’operatrice, i macchinari sono rimasti fuori perché non passando nella porta non possono essere installati negli ambulatori. Mattei, finito il tour dei Cau scoprendo le varie falle, decide di andare a chiederne conto direttamente all’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, il quale raccoglie la segnalazione e promette di fare accertamenti.

Il problema, però, è che tra ecografi che non ci sono, macchinari che non passano nelle porte e la possibilità di fare solo 5 lastre al giorno, sono gli stessi medici e operatori dei Cau a invitare i cittadini ad andare al pronto soccorso. Ma come i Cau non erano nati proprio per evitare di intasare i Pronto soccorso? All’Ospedale Maggiore di Bologna, così come al Sant’Orsola, la situazione è tragica. E alcuni medici intervistati da Mattei sui Cau, spiegano come questi non abbiano assolutamente aiutato a decomprimere l’attività del Ps. Intercettato il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, questi spiega all’inviato di “Fuori dal coro” che le cose non stanno come sostiene la trasmissione di Mario Giordano e che invece “le cose stanno funzionando”.

 
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