mercoledì, Maggio 8, 2024
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Alcune differenze si notano appena, altre balzano agli occhi a prima vista

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Giornata più che importante, quella di ieri. Come è noto, il 25 aprile del 1944 ebbe inizio la liberazione dell’ Italia dall’invasione tedesca per mano dell’ esercito alleato, quindi ieri è stato l’ottantesimo anniversario di quella storia. Essa costituisce l’inizio di una nuova epoca per il Bel Paese e è indiscutibile quindi che la memoria di quell’ anniversario resti viva e venga festeggiata. Ciò non significa che quella ricorrenza venga abusata come specchietto per le allodole, al fine di attirare l’attenzione generale su altri problemi presenti. Beninteso che questi ultimi sono più che importanti e scottanti, solo che hanno scarsa attinenza con una ricorrenza tutta italiana. I mezzi dell’ informazione cavalcano la tigre e così, soprattutto quest’anno, ne viene fuori un “pasticciaccio brutto”, che non è di aiuto per capire l’effettiva portata della ricorrenza.

L’affermazione vale soprattutto nei confronti delle generazioni attuali, che possono ricevere da tale miscuglio di argomenti una buona quantità di informazioni fuorvianti su come andarono nella realta quei fatti. Su certi eventi é necessario che chi li commenta sappia usare il bulino, perchè se, in alternativa, utilizza l’ascia, non rende un buon servizio alla comunità. Vale altrettanto quando oggetto dei commenti di chi osserva e commenta è l’economia del Paese, più precisamente il suo stato di salute. Con le avvertenze innanzi riportate, i giorni a metá del mese corrente sono stati quelli della espressione di una ridda di dichiarazioni del Ministro per l’Economia Giorgetti. Esse sono state rivolte ai vari istituti che operano per verificare lo stato di salute del Paese come delle altre realtà geopolitiche. Ebbene, materia di confronto è stata se la variazione in più o in meno di un parametro economico della Penisola nel primo trimestre dell’ anno fosse, i dati che seguono valgono solo a mò d’ esempio, + 0,4% o – 0,6%. Variazioni dunque che, anche se riguardanti grandezze consistenti in valore assoluto, agli italiani e a quanti abbiano rapporti con gli stessi, non fanno né fare salti di gioia nè dare testate contro il muro.

In campagna definiscono quel tipo di variazioni di decimali come “acqua che non toglie la sete” e il paragone è si addice. Sempre nell’universo pubblico esistono anche stelle particolarmente luminose. Non sono molte, però alcune danno lustro, é il caso di dirlo, all’apparato produttivo e non solo del Paese.

Così, a distanza di qualche ora, ENI e Saipem, che per la complementarietà della loro attività marciano all’ incirca con pari passo, hanno dato in pasto ai media approfondimenti sui rispettivi bilanci dello scorso anno, già di per se di notevole valenza, quanto anche sui risultati del primo trimestre dell’anno, entrambi con variazioni percentuali positive, molti di essi a doppia cifra. Nonostante ciò, l’informazione, peraltro solo parte di essa e di tipo specialistico, ha dedicato spazio a quelle notizie. C’è da aggiungere che entrambe quelle aziende sono pubbliche e, mai come nel periodo attuale, di importanza strategica non solo per gli italiani.

Ieri hanno fatto chiasso i vari cortei di protesta in maniera simile a quella delle manifestazioni istituzionali. Viene alla memoria un vecchio- primi anni ’70 – quanto ancora attuale film di Marco Bellocchio.

“Sbatti il mostro in prima pagina”, questo il titolo, fece un certo scalpore evidenziando l’esistenza di un tipo informazione tutt’ altro che oggettivo.

Per quanto riguarda il richiamo di certe notizie “trattate”, dopo oltre mezzo secolo é più che evidente e la loro forza é cresciuta ancora.

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