domenica, Maggio 19, 2024
HomeRubricheUno sguardo da PonteAspettando le elezioni europee

Aspettando le elezioni europee

domenico ocone 150x150 1

La marcia ideale che condurrà i cittadini europei alle urne per eleggere i nuovi deputati al Parlamento della UE, sta entrando ormai nel vivo. Le alchimie fatte a monte delle liste presentate, potrebbero invogliare gli elettori a credere, a torto, che alcuni politici italiani di spicco abbiano deciso di cambiare luogo di lavoro e tentare di arrivare alla sala di comando più importante, quella che è ubicata a Strasburgo.

Un comportamento del genere potrebbe far bene alla causa, mettendo al tavolo dei lavori persone, almeno in teoria, sempre più qualificate. In effetti la situazione non sta proprio in questi termini e il comportamento di quei personaggi non è finalizzato al cambio di sede. Quel correre a perdifiato ricorda la fuga delle lepri meccaniche nelle corse dei cani che le rincorrono. Molti neo eletti non raggiungeranno mai la sede del Parlamento Europeo. La scelta dell’elettorato caduta su di loro probabilmente sarà una verifica di quale sia al momento la forza del partito cui appartengono. Nello stesso tempo, cedendo il seggio conquistato a un non eletto del suo partito, farà aumentare la forza dello schieramento in cui milita a livello comunitario. Ciò senza rinunciare alla presenza negli scranni di Montecitorio. Il peso totale dei centri di potere gestiti dal partito di appartenenza crescerebbe di sicuro.

Sulla correttezza di un comportamento del genere si potrebbe discutere all’infinito e non è certo che si arriverebbe a una soluzione interamente condivisa. Ma tant’è e bisogna farsene una ragione. Sono tali e tanti gli argomenti al vaglio dei vari organismi in cui si articola la competenza della UE che ogni perdita di tempo può diventare un focolaio da cui potrebbe scoppiare un incendio. Attualmente, per quanto riguarda l’Italia, il problema più importante è portare a termine la realizzazione di quanto previsto dal PNRR e mettere la Commissione Europea in grado di completare il finanziamento delle opere previste per lo stesso. Una tra le ragioni più importanti che rendono chiaramente l’idea della necessità di far presto, è l’attesa dello sblocco della discesa del tasso dell’euro. La situazione del costo del denaro, relativamente alto in Europa, trova corrispondenza anche negli USA, sebbene li sia causata da problemi di tipo diverso. Succede inoltre che, su entrambe le sponde dell’ Oceano Atlantico, seppure per motivi di diverso genere, alcune manovre di carattere macro economico, estese anche alla lotta all’inflazione, non abbiano dato in toto la risposta attesa. Come accenato prima ciò vale sia per l’ americana FED che per la europea BCE. La domanda che si stanno ponendo imprenditori e pubbliche amministrazioni, sia in Europa che negli USA, è come mai il costo del denaro neppure accenni a iniziare la discesa. Ciò anche se le azioni di politica monetaria si sono avvicinate sufficientemente al centro del bersaglio, una notevole riduzione del tasso di inflazione. Potrà sembrare strano, ma le manovre attuate dall’ inizio dell’anno a Washington e a Bruxelles, stanno provocando negli interessati a che quel problema arrivi a soluzione, l’inizio della discesa dei tassi, la sensazione che i vertici dei due Istituti centrali non siano ancora del tutto convinti che sia giunto quel momento. Anche se lo spunto proviene da scenari diversi, in un primo momento le reazioni delle aree di competenza sono state simili. Si ritorna così all’ importanza delle aspettative. Pur se le stesse in altri settori della produzione sono tenute nella giusta considerazione ormai da tempo, proprio nei confronti del denaro lo sono senza dubbio meno. Ciò condiziona fortemente i mercati finanziari, quasi sempre in maniera negativa. Il mese di marzo, atteso da tutti i mercati finanziari come l’ acqua da parte degli assetati, è passato senza che le due Istituzioni Centrali facessero alcunché. Rimandarono allora ogni decisione a giugno. Arrivato maggio, non sembra aver portato l’atmosfera della vigilia. Questo mese è detto quello delle rose. Se le stesse sono state piantate in modo corretto, prima o poi fioriranno. Un proverbio dell’ Europa centrale vuole che non vi sia nessuno di quei fiori che non abbia spine.

Nelle righe che precedono, osservando con attenzione, si possono intravedere quelle, molto pungenti, apportate della speculazione.

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE