martedì, Maggio 7, 2024
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LE SCOPERTE NEI PAPIRI DI ERCOLANO

La conoscenza che abbiamo delle scuole filosofiche greche deriva in gran parte da due fonti: Vite dei filosofi di Diogene Laerzio (III secolo d.C.) e Rassegna dei filosofi di Filodemo (75-50 a.C.).

Quest’ultima fonte, che ritroviamo conservata nei papiri di Ercolano, è quella più vicina al periodo delle scuole greche e quindi potenzialmente più accurata. Grazie al progetto di ricerca GreekSchools fino ad oggi è stato possibile leggere il 30% del testo del papiro di Filodemo, grazie alla collaborazione tra moderne tecnologie e scienza filologica.

GreekSchools è un progetto di ricerca iniziato nel 2021 e della durata di 5 anni e otto mesi; il progetto è coordinato dal professore Graziano Ranocchia (ordinario di papirologia presso l’Università di Pisa) in collaborazione con il consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di scienze del Patrimonio culturale e con la Biblioteca Nazionale di Napoli. Scopo del progetto è riuscire a decifrare in maniera più ampia l’opera del filosofo epicureo Filodemo di Gadara “Rassegna dei filosofi” conservata presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli. Tutto questo utilizzando le più avanzate tecniche di diagnostica per immagini oggi a disposizione.

Ad esempio, attraverso gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione sui papiri ercolanesi è stato possibile per la prima volta provare l’esistenza di diversi tipi di griglie costituite da linee di piombo disposte in senso ortogonale, colonne e linee, al fine di delimitare e ordinare lo spazio di scrittura sul papiro.

Di seguito un’immagine presa dal sito dell’Università di Pisa che mostra tale scoperta:immagine1

Altre novità emerse riguardano il luogo di sepoltura del filosofo Platone e l’anno in cui fu venduto come schiavo.

Nel papiro si legge infatti che Platone fu sepolto nel giardino a lui riservato dell’Accademia di Atene vicino al sacello sacro alle Muse, e che fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse tra 404 A.C e il 399 A.C, mentre finora invece si riteneva che ciò fosse avvenuto nel 387 durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa.

Insomma un meraviglioso sodalizio tra scienza, ricerca storica e conservazione che nei prossimi anni potrebbe continuare ad arricchire il nostro sguardo sul passato e chissà forse anche a sorprenderci ribaltando informazioni che davamo per scontate.

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