mercoledì, Maggio 8, 2024
HomeCulturaNapoli: “La presa di Cristo” una tela di Caravaggio

Napoli: “La presa di Cristo” una tela di Caravaggio

 “La presa di Cristo” una tela esposta nell’archivio Storico NON polveroso della Fondazione Banco di Napoli fino al 16 giugno.

57981bc1d963b2173a42a30362d69650

L’impronta di mistero che “ondeggia tra uno scaffale e l’altro”, della Fondazione del Banco di Napoli, avvolge la tela “La presa di Cristo” come un mantello protegge un corpo umano.

Una straordinaria tela che toglie il respiro.

Colori scintillanti, una prospettiva della luce che esalta la “sofferenza elidiva” dei volti ritratti. Una esposizione che lascia l’anima partecipe di una combinazione di suoni, colori e tratti senza precedenti.

L’opera si racconta che è stata esposta nel 1951 alla storica “Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi”, a cura di Roberto Longhi (che l’aveva ritrovata nel 1943), quando si presentava sporca e con varie ridipinture; rimosse dopo il recente restauro per poi essere esposta dopo anni nel Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma) lo scorso anno e ora a Palazzo Ricca, nel cuore della maestosa città partenopea.

Una composizione tra le più intense e ricche di pathos dell’attività romana di Caravaggio di cui si rintracciano due versioni autografe: quella di cui stiamo argomentando e quella della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, custodita in deposito, dal 1993, dalla National Gallery of Ireland.

Gli esperti affermano che le due versioni sono dotate di “autonomia formale ed espressiva” che lascia supporre che ci sia una replica (non consone a Caravaggio) di cui quella irlandese è una versione con varianti rivisitata nelle caratteristiche pittoriche e d’impianto; mentre la tela sulle pareti della Fondazione “La Presa di Cristo”, esposizione a cura di Francesco Petrucci e Don Gianni Citro, invece, essa stessa, un’opera della collezione Ruffo, presenta dettagli differenti.

img 20240425 090733

Un viaggio vissuto dalle telecamere di Arte’s TV, andato in onda sulla webTv Arte’s, ora visibile sul canale YouTube.

Una esperienza tra le meraviglie dei tasselli che compongono i cunicoli degli archivi che ormeggiano sinergicamente tra storie d’amore, di matrimoni, di doti ma anche di debiti e di schiavitù l’opera di Caravaggio nel “silenzio assordante” dei documenti conservati hanno dato forma ad una realtà concreta del passato; ovvero con l’approfondimento documentario e multimediale negli spazi del museo ilCartastorie.

Con tutto ciò, la mostra è corredata da pannelli didattici che danno conto della storia della composizione, attraverso la ricerca delle numerose copie e varianti e una accurata documentazione di tutti i risultati diagnostici realizzati nell’ultimo ventennio; corredo di informazioni che si completano con l’approfondimento e la visione di un mondo che prende forma.

screenshot 2024 04 25 09 16 10 329 com.whatsapp edit

Il pubblico potrà infatti visionare gli originali di tre documenti custoditi dall’Archivio relativi al soggiorno del pittore lombardo a Napoli, come già accennato, la committenza del mercante Nicolò Radolovich al maestro per una pala d’altare (6 ottobre 1606), il pagamento per la realizzazione dell’opera Sette opere di Misericordia (9 gennaio 1607), conservata presso la chiesa del Pio Monte della Misericordia, ed infine un documento dell’11 maggio 1607 relativo alla Flagellazione di Cristo del museo di Capodimonte, un tempo nella chiesa napoletana di San Domenico Maggiore.

L’evento è realizzato in stretta collaborazione dalla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. (Cultura, religioni e arte) e dalla Fondazione Banco di Napoli.

L’acquisto del biglietto dà diritto all’accesso all’esposizione, alla visita alla sezione documenti su Caravaggio e al percorso multimediale del Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.

L’esposizione vanta di un grande successo; ovvero la scia di mistero che “ondeggia tra uno scaffale e l’altro”, come abbiamo osservato, fa di questa “tela” un enigma come si evince dalle parole del Direttore generale Ciro Castaldo “Un quadro di una grande potenza che non potevamo non donarlo alla visione dei visitatori”; come osserva lo stesso Presidente della Fondazione, Orazio Abbamonte: “la Fondazione ha inteso non solo tributare ulteriore riconoscimento a Caravaggio ma consentire di osservare la tela, un’opera di finissima fattura, capace di suscitare sensazioni intensissime e pensieri sulla natura umana al cospetto di quella divina che poche altre pagine artistiche sono riuscite a descrivere”.

Entrambi, ma tutti coloro che hanno contribuito, non nascondono la soddisfazione di aver reso possibile alla “visione di tutti” un capolavoro del mondo dell’Arte e della Civiltà.

Un esperienza che nutre non solo il proprio bagaglio culturale ma anche l’anima.

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE